"Raggiri di Do" non č un raggiro!
Chi conosce Pier Francesco Loche , "Checco" per gli amici, sa che nella sua comicitą la distinzione tra l'arte e la vita č talmente sottile da essere un raggiro perenne.Ma ascoltando questa ballata si percepisce in essa una profonditą musicale che viene dall'amore per il jazz, per la vita dei complessi cagliaritani tra le sale prove di Sant'Avendrace ed i concertini con gli amici al Poetto per merito dei quali, in anni non sospetti, ci siamo conosciuti tutti e due alla ricerca di un qualche cosa. L'utilizzo delle spazzole dą alla composizione (per nulla semplice e scontata a dispetto del titolo e del mitico 'giro di Do' che tutti conosciamo!) un ambiente unico ed il Tema č magistralmente impreziosito dalla tromba di Antonio Meloni che č stato (lo č tuttora) il mio pupillo ma che č anche mio compaesano e con il quale ho condiviso l'esperienza dell'apprendimento della musica nel villaggio di sole tremila anime di Berchidda: i matrimoni, le feste campestri, quelle paesane, la banda, le processioni, i funerali...
Tutto questo sa di Sergio Atzeni che, seppure tragicamente scomparso in giovane etą, ha raccontato la Sardegna (ma poteva essere qualsiasi altro angolo del mondo conosciuto) con la sua vitalitą e le sue oscuritą attraverso l'estremismo della poesia e della musica.
Tutto questo sa di Pier Francesco Loche che ogni giorno racconta le poche certezze (e dunque soprattutto le incertezze...) dell'Italia contemporanea.
Paolo Fresu

"Voglio sentirti russare di notte"
Pier Francesco Loche č sardo, quindi antico, non tanto nel senso di arcaico, quanto di Mitico. Egli quindi č tellurico e i suoi strumenti sono di ossidiana. Giustamente allora gli compete riflettere sul Battiatismo, deviazione studentesca del pensiero Mitico, e riportarlo alla sua magmatica, onirico-sonora, enigmaticitą. Che la voce arcana del sogno ove il vulcano dell'anima produce il magma della cosa, č appunto il russare dell'uomo di ossidiana nella notte del tempo.
David Riondino

Raggiri di Do (P. Loche)
Max Ionata sax soprano
Antonio Meloni tromba
Paolo Carrus pianoforte
Sandro Fontoni contrabbasso
Pier Francesco Loche batteria
Registrazione, missaggio &venti sonori studio

Voglio sentirti russare di notte (P. Loche)
Introduzione pianoforte piccolo frammento/citazione da Let it be (Lennon/McCartney)
Pier Francesco Loche Voce, progetto midi, effetti sonori
Claudio Simonetti pianoforte, programmazione tastiere, missaggio
Stefania Serafini coro
Max Ionata coro
Alberto Susnik chitarra
Registrazione chitarra &venti sonori studio
Registrazione intro piano, voci, tastiere, batteria elettronica, missaggio
Acquario studio
  

Composizioni e arrangiamenti: Pier Francesco Loche
A tutti i musicisti e tecnici che hanno collaborato con grande disponibilitą: grazie moltissimo!
Un ringraziamento particolare a Salvatore Corazza e a Claudio Simonetti per la loro assistenza artistica generale
Grazie inoltre ai gentilissimi Paolo Fresu e David Riondino per le considerazioni scritte sui brani
Registrazioni effettuate nella primavera del 2001 presso studio &venti sonori (Or) da Alessandro Fois e presso Acquario studio (Roma) da Claudio Simonetti

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